Torino

"Dolce Glo": ecco le mail del giovane amico alla professore scomparsa

Nella querela per truffa forse la chiave per risolvere il giallo di Castellamonte

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LUI la chiamava “Dolce Glo”. Diceva di sentire la sua mancanza e le faceva promesse. Quelle di un «nuova vita insieme ad Antibes», le assicurava che non l’avrebbe lasciata sola, che «l’avrebbe portata via». Le raccomandava riserbo, ma le chiedeva di fidarsi di lui, delle sue parole. Parole di Gabriele G., un ragazzo di 27 anni più giovane, che avevano intenerito così tanto Gloria Rosboch, l’insegnante sparita da Castellamonte il 13 gennaio, da farla cadere nella tana del lupo. La querela per truffa sporta da Gloria Rosboch, svela l’incredibile raggiro che le era stato teso per portarle via 187 mila euro. Un inganno che sfrutta il dramma della precarietà della professoressa. E che è stato cavalcato dal giovane ex allievo, che ora è assistito dall’avvocato Pierfranco Bertolino, e che potrebbe avere avuto dei complici nella truffa. Sicuramente uno, una donna, ma forse anche un uomo. È questa, al momento, la pista più probabile su cui lavorano i carabinieri e la procura di Ivrea.
L’incontro. Gloria e Gabriele si conoscono nel 2005. Lei insegna francese nella scuola dove lui frequenta la seconda media. L’anno dopo «per il suo carattere esuberante » lui inizia ad avere difficoltà con un insegnante. Nonostante i tentativi di Gloria di mettere pace, Gabriele è costretto a cambiare scuola. Ma la docente ne segue il percorso: «Sapevo che frequentava una ragazza toscana, e che dopo il diploma liceale ottenuto “con risultati brillanti” aveva trovato lavoro. Prima come contabile in un centro estetico, poi come consulente d’immagine, e infine in una società finanziaria di Milano». A raccontarglielo è la madre del ragazzo. «Aveva una personalità suadente e finiva sempre per convincermi delle sue idee» scrive la donna nella querela. Nel 2013 i rapporti si interrompono ma riprendono nel 2014, quando Gloria si trova senza cattedra.
La precarietà. Nel marzo 2014 Gabriele chiama Gloria e le chiede un incontro. A Pasqua lui le manda un sms formale: «I più sentiti auguri di buona Pasqua a lei e alla sua famiglia, grazie per aver creduto ai nostri progetti e per supportarci. I nostri consulenti territoriali saranno sempre disponibili per ogni vostra esigenza. Gabriele di Business Services group Ltd». I due iniziano a frequentarsi più assiduamente: «Mi raccontava che aveva grandi prospettive di un meraviglioso futuro nella finanza». Lei lo aggiorna: «Non riuscivo ad entrare nelle graduatorie permanenti. Volevo contattare uno studio legale ». Lui dice di volerla aiutare.
Il ricorso. Dopo Pasqua l’insegnante si rivolge a un avvocato per essere assunta a tempo indeterminato. Il legale le consiglia però un sindacato, l’Anief, a Palermo. Gabriele a quel punto si mostra disponibile ad aiutarla: «Ti affianchiamo nell’azione giudiziaria grazie ai numerosi contatti e appoggi della mia azienda ». Gloria non si rende conto che sta per cadere in un raggiro.
La truffa. Il 28 maggio Gloria Rosboch riceve un’e-mail da un certo “dottor Piero Tullio de Mauro”. Si presenta come il capo di Gabriele, ne tesse le lodi, e spiega di rietenerlo all’altezza del compito di amministrare il suo “impero”: «Diceva che avrebbe seguito il contenzioso avviato con Anief». Il rapporto tra l’insegnante e il suo ex studente si intensifica: «Se era libero dopo cena, passava a casa mia e ci raccontavamo le nostre giornate». Il 7 luglio De Mauro le invia un’email in cui annuncia l’apertura di una filiale francese, ad Antibes: «Gabriele comincia a frequentare la Francia - racconta la donna nella denuncia - Intanto l’8 agosto mi scrive il suo capo. Mi spiega che è molto difficile ottenere il posto e mi illustra le proposte della società. Intanto io e Gabriele passiamo insieme Ferragosto e lui mi propone un futuro insieme». Ancora la professoressa: «Pur interessandomi molto, temevo la differenza di età, ma lui ribatteva che non sarebbe stato un problema ».
I soldi e la complice. «La nostra vita sarà bellissima, ma ci servono dei soldi. Se anche tu diventi socia della Globrix avremo uno stipendio più alto» le racconta a cena a metà settembre 2014. Alcuni giorni dopo, una donna telefona alla prof: «Si presentava come sig.ra De Martino direttrice di una filiale di San Giorgio, mi diceva di aspettare le indicazioni del mio consulente». «I miei genitori si preoccupavano perchè stavo utilizzando i risparmi della loro vita - si legge nella querela - ma Gabriele mi stava molto vicino, e mi scriveva mail. Alla fine cedevo». La donna svincola dei fondi, e gli consegna a Torino 187 mila euro in una valigetta.
La fuga. Avuti i soldi, Gabriele sparisce, dice che «è oberato di lavoro » e la madre lo copre. Un ultimo messaggio il 18 novembre: «Ciao tesoro, tra poco tiro le cinghie. Tutto procede bene, ci sentiamo più tardi». Da quel momento il silenzio di lui, e i tentativi di lei di capire. «Si è presentata da me quando ha visto che la casa del giovane a Castellamonte era stata messa in vendita. Ha capito che era stata ingannata. Tuttavia non voleva mandarlo in galera, ma solo capire perchè» racconta l’avvocato Stefano Caniglia. Dopo che, il 4 dicembre, la querela arriva a Gassino nella nuova casa della famiglia di Gabriele, la madre del giovane cerca la prof insistentemente fino al 22 dicembre: «Mi vuole incontrare. Vuole risolvere la faccenda senza avvocati » spiega Gloria al suo legale.