Il Concorso Scuola è iniziato ufficialmente ieri 28 aprile 2016, ma non si placano le polemiche e le scelte del TAR del Lazio e quelle del TAR di Trento, che hanno accettato i ricorsi degli ITPe dei docenti laureati ma non abilitati, certamente hanno continuato ad alimentare il caos. Nella giornata iniziale del Concorso, in alcune province, non è passata inosservata l’assenza dei commissari e delle griglie di valutazione e, come riporta Repubblica, due candidate della classe di concorso di Storia dell’arte hanno chiamato i carabinieri per denunciare la mancanza di legittimità della prova.

La vera novità di ieri, però, è stata la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che, attraverso l’Ordinanza n. 2154/2016, ha deciso di accettare i ricorsi ITPe di ammettere i docentinon abilitati alla prima prova del Concorso 2016, ritenendo rilevante il presupposto che non siano mai stati attivati dei percorsi formativi volti al raggiungimento dell’abilitazione richiesta per accedere alla selezione.

La decisione del TAR di Trento e le conseguenze

Gli ITPnon sono, però, gli unici docenti non abilitati ad essere stati ammessi al Concorso Scuola 2016. Solamente pochi giorni fa, infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha deciso di accogliere le domande di ricorso dei docenti e, di conseguenza, di ammettere con riserva tutti i ricorrenti alle prove concorsuali; l’ammissione riguarda in particolare “gli aspiranti docenti laureati con titolo considerato valido per l’accesso all’insegnamento per la rispettiva classe concorsuale”, i docenti PAS e gli ITP inseriti nella Graduatoria d’Istituto ma non abilitati.

Inoltre, come sottolinea Marcello Pacifico presidente nazionale dell’ANIEF, il 19 maggio il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi per decidere l’accesso alle prove concorsuali di tutti i ricorrenti e se tutti i docenti non abilitati venissero ammessi al Concorso Scuola, per prima cosa sarebbe opportuno una ricalendarizzazione delle prove e successivamente bisognerebbe sollevare la questione della legittimità costituzionale della Legge 107/2015. Il Concorso Scuola, dunque, appare più che mai nel caos.