(Teleborsa) -
Il comportamento di alcuni dirigenti scolastici continua a preoccupare. E' notizia di oggi che, interpretando in modo anomalo il comma 131 della
Legge 107/2015 vi sono dei presidi a Cesena che stanno mettendo
in “stand by” le nomine dei docenti. Ciò, in attesa di chiarimenti da parte del Miur sul divieto di nomine di supplenti che abbiano raggiunto i 36 mesi di servizio su posti vacanti e disponibili, anche non continuativi, perché rappresentano la soglia temporale per essere assunti a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione.
Secondo il
sindacato della scuola Anief, il
rifiuto dei dirigenti cesenati di stipulare contratti annuali "
non ha alcun fondamento giuridico". Prima di tutto perché il comma 131, art. 1, della Legge 107/2015 fa riferimento esclusivamente alle nomine annuali sino al 31 agosto. Solo che da quest’anno quelle cattedre, relative ai posti vacanti e disponibili, vanno assegnate esclusivamente a personale docente già di ruolo.
Ma secondo
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, c’è di più: "ammesso pure che dei posti d’insegnamento totalmente liberi vengano assegnati a un precario,
c’è da accertare la motivazione del diniego". Se è vero, infatti, che il dirigente scolastico decide di stoppare i supplenti, poiché questi ultimi hanno superato tre anni di servizio anche non continuativo, allora questi docenti non devono fare altro che chiamare con celerità la sede territoriale Anief a loro più vicina e
avviare immediato ricorso per essere immessi in ruolo".