Scuola: Anief,un istituto su 3 ha il preside 'in condominio'

'E spesso un dirigente gestisce anche 4 mila studenti'
14:21 - 25/09/2016 


(ANSA) - ROMA, 25 SET - "Quello appena iniziato doveva essere l'anno scolastico dell'entrata a regime della riforma, invece si è trasformato in un incubo": a lanciare l'allarme è l'Anief, che denuncia quello che definisce "lo scandalo delle reggenze".

"Malgrado i tagli operati dal 2006 e soprattutto il dimensionamento voluto dall'ultimo Governo Berlusconi abbia cancellato un quarto di scuole autonome, portandole da oltre 12 mila alle attuali 8.200, e nonostante i tagli siano continuati anche nel corso della scorsa estate con altri 100 istituti in meno, oggi in Italia ben 1.233 dirigenti scolastici sono costretti alla reggenza, in cambio di un compenso netto risibile: significa che oltre alla propria scuola hanno da gestirne almeno una seconda. Proprio nell'anno della chiamata diretta dei docenti, degli ambiti territoriali e della patata bollente del potenziamento" spiega il sindacato in una nota.

"Fare il reggente significa poi, in certi casi, 4 mila studenti e famiglie da gestire". Secondo l'Anief Non si tratta di casi eccezionali, ma sempre più frequenti. "Soprattutto al Nord dove, per effetto della riforma Gelmini, dal 2008-2009 sono stati accorpati centinaia di istituti: 2.676 le scuole in meno, dopo gli accorpamenti, con percentuali altissime nelle regioni settentrionali che, per essere virtuose, adesso si ritrovano con scuole che hanno anche 10-15 istituti sparsi in tutto l'hinterland". Al Sud, comunque, non stanno molto meglio: "dal 2008-2009 ad oggi di fronte alle 173 sedi di dirigenza cassate in Lombardia, alle 116 del Piemonte, o alle 145 del Veneto, ce ne sono 410 della Campania, 354 della Sicilia, 288 in Puglia".

"E' da due anni - dice Marcello Pacifico, presidente Anief - che si attende il nuovo concorso per dirigenti scolastici, ma si continua a rimandare. Così ci troviamo con nemmeno 7 mila presidi mentre ne servirebbero 8.200. Intanto, con la scuola dell'autonomia e l'approvazione della legge 107, per loro le responsabilità e gli impegni sono triplicati. Il tutto in cambio di compensi che costituiscono la metà di quelli di altri dirigenti pubblici". (ANSA).


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