Milano, 2 novembre 2016 - 13:45

I professori al Sud si assentano meno

Ma più ore scoperte senza supplenti

Il rapporto Invalsi che fotografa le istituzioni scolastiche: al Sud più docenti e laboratori, ma meno biblioteche e supplenti. Record di assenze in Lazio. Le certificazioni? Mancano nell’80% delle scuole italiane, un po’ più al Sud che al Nord

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Nel Meridione e nelle Isole i docenti si assentano meno che nel resto d’Italia. Anche sulla distribuzione del fondo per incentivare le funzioni aggiuntive, da Roma in giù «è utilizzato in modo più mirato, assegnando più soldi a un numero inferiore di persone». Ed è sempre nelle scuole «del Sud e Isole del II ciclo che si registra un numero superiore di scuole (35%) in cui sono presenti più di 2 laboratori ogni 100 studenti». A rivelarlo è il Rapporto nazionale «I processi e il funzionamento delle scuole» pubblicato dall’Istituto nazionale di valutazione: «Il tanto bistrattato Sud, quindi, almeno da questo punto di vista è più avanti delle altre parti d’Italia», sottolinea Marcello Pacifico, dell’Anief. È vero che non son tutte rose fiori nel Mezzogiorno: si ricorre anche meno all’utilizzo di altri docenti per coprire le ore scoperte, il che vuol dire che non ci sono supplenti per coprire i buchi (quello delle ore scoperte è un tasto dolente in tutta Italia con un record negativo nei licei: 35%). Ma le famiglie partecipano di più alle elezioni degli organi collegiali, agli incontri e alle attività: «Chi pensava che in queste regioni la scuola fosse all’anno zero è servito», insiste Pacifico.

Luci e ombre

In realtà il rapporto, realizzato su 5720 istituzioni scolastiche statali del I ciclo (il 99% delle scuole) e 2802 del II (il 98%), dice molto altro. Ad esempio che al Sud moltissime scuole (il 36% del I ciclo e il 30% del II) sono in zone a basso livello di urbanizzazione e spesso in comuni rurali (il 56% nel I ciclo e il 41% nel II): quasi il doppio rispetto al resto del Paese, una variabile che influisce molto sul contesto. E infatti solo il 12% delle scuole del I ciclo al Sud ha tutte le certificazioni (antincendio e agibilità), una nota già dolente per le scuole italiane, visto che le virtuose sono solo 2 su dieci nel I ciclo e poco meno di 3 su 10 nel II. Il Sud arranca anche sul fronte delle biblioteche: ce l’hanno l’84,7% delle scuole del I ciclo, a fronte del 94,1% del Nord-Est. Molto diverso pure l’approccio solidaristico con le altre scuole: mentre nelle regioni del Sud il 24% delle scuole di I ciclo e il 20% delle scuole di II ciclo dichiara di non aderire ad alcuna rete, nel Nord Est il 40% delle scuole primarie e il 46% di quelle secondarie dichiara un’alta partecipazione alle reti. Ma le famiglie del Sud sborsano di meno come «contributo volontario» per le carenze della scuola: mediamente 29 euro per figli che frequentano scuole medie e superiori, 6 euro per studenti delle primarie. Decisamente più consistente il contributo «informale» chiesto alle famiglie del Nord:80 euro per figli al II ciclo e 14 euro per studenti delle elementari. Anche se questa elemento si presta ad una doppia lettura: le famiglie del Sud pagano meno perché le scuole non hanno bisogni extra o perché insegnanti e presidi organizzano meno attività extra che richiedono contributi eccezionali?

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