FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3937629
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Concorsone, i numeri del flop “Resterà vuoto un posto su 3”

Concorsone, i numeri del flop “Resterà vuoto un posto su 3”

La stima dei sindacati quando manca ancora il 29% delle graduatorie Ma l’altra faccia della medaglia sono i diecimila vincitori senza cattedra

18/02/2017
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Corrado Zunino

Non si riesce a chiudere il concorso a cattedre. Dura da undici mesi e mezzo — il bando (online) venne aperto il 29 febbraio del 2016 — eppure ha ancora 436 graduatorie di merito da stilare. Un terzo del totale. In diverse discipline, in alcune zone del Paese, non si sono svolti gli orali, in altre addirittura non sono stati corretti gli scritti. E non si sa, ovviamente, chi sia idoneo a insegnare. Si stima che in primavera, più aprile che marzo, il lungo e largo concorsone sarà completato, ma a quel punto faranno quattordici mesi di prove e otto di ritardo sugli annunci ufficiali.

Questi posticipi pesanti hanno già prodotto una serie di negatività. La prima: per l’anno scolastico in corso, dei 20.555 vincitori prima del 15 settembre, solo la metà è entrata subito in ruolo. Altri diecimila dovranno attendere settembre 2017 per prendere possesso della cattedra e ricevere lo stipendio. La seconda questione è che il concorso triennale avrà, di fatto, una durata di quattro anni, visto che per smaltire le assunzioni previste bisognerà utilizzare anche il 2019-2020. Un effetto domino che spingerà in avanti i successivi bandi.

I problemi che già si sono aperti nel presente si mostrano ancora più seri, e praticamente senza soluzione. Bene, ad oggi il 55,2 per cento dei candidati — in tutto, alla fine, saranno 165.578 — è stato bocciato allo scritto o all’orale. «La preparazione nelle materie scientifiche è ancora bassa», hanno più volte detto i tecnici del ministero dell’Istruzione. Questa mattanza ha fatto sì che per diverse classi di concorso ci siano più cattedre che vincitori. Più offerta che domanda. In Puglia, per riassumere, 126 posti a concorso in Lingue e solo 68 i candidati passati. In Emilia Romagna, per Arte alle medie e Storia dell’arte alle superiori, in trenta hanno superato la prova quando i posti da coprire erano 82. Ecco, settemila ruoli sono già andati in fumo e a fine stagione — seguendo i calcoli di un sindacato come Anief e di una rivista addetta come Tuttoscuola — non si assegneranno tra le diecimila e le ventunmila cattedre. Nel peggiore dei casi, una su tre messa a bando. Tutti posti da girare alle supplenze annuali, che mai come quest’anno hanno reso disordinata la scuola italiana.

Non è finita, si segnalano altre due questioni legate al concorso e alle scelte di studio dei laureati italiani. Da una parte, ci sono classi di concorso con pochi posti disponibili. In Calabria, per Matematica e scienze: 101 posti messi a bando, 52 persone passate, cattedre a disposizione 2. Nella classe di Tecnologia per le medie: 86 posti banditi e 28 vincitori, solo 3 posti da assegnare. Marcello Pacifico, segretario del sindacato Anief, attacca: «Le situazioni più gravi sono Matematica nella scuola media in Lombardia e il Sostegno alle superiori nel Lazio». Secondo i calcoli Anief, oltre 12.800 vincitori rischiano di non ottenere un posto. Mai.

Un concorso doveroso, purtroppo malgestito, sta regalando nuovi incagli alla scuola italiana. È accaduto, infatti, che la nuova materia “Italiano per gli stranieri” (506 posti disponibili), fortemente voluta dall’ex ministra Stefania Giannini, non abbia cattedre disponibili: gli uffici regionali del Miur hanno dimenticato di inserirla nell’organico di diritto. Per i docenti che hanno vinto, se ne riparla tra un anno. Poi ci sono i 3.602 “idonei fantasma”, nuova categoria sociale. Hanno superato il concorso, non sono tra i vincitori, non sono nel 10 per cento di idonei da assumere di fronte a rinunce dei vincitori. Che faranno? Il Miur sta cercando una soluzione nella legge delega sull’arruolamento. Un nuovo decreto prevederà “quote consistenti” delle prossime immissioni in ruolo per gli “idonei fantasma”, e più in generale per tutti i docenti già abilitati. Questa fase sarà transitoria.

Ancora Anief: «Il concorso avrà un’altra coda, le prove suppletive per quelle categorie rimesse nelle graduatorie dai giudici: diplomati magistrali su tutti ». Già, un concorso senza fine.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL