Seminario: Il boom delle deleghe…. M. Pacifico a Cosenza

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Si è svolto sabato 4 marzo, presso l’Hotel Europa di Rende, il seminario “La legge 107/2015 e gli schemi dei decreti delegati”. Il relatore prof. M. pacifico, Presidente Nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ha coinvolto oltre seicento docenti in una discussione coinvolgente ed entusiasmante sul tema delle deleghe al governo.

Due ore di dibattito e confronto, durante il quale il presidente M. Pacifico, con competenza e grande preparazione, ha illustrato i cambiamenti che stanno coinvolgendo la scuola italiana e l’importanza che ha la presa di coscienza da parte dei docenti per affrontare al meglio il nuovo scenario scolastico che si prospetta all’orizzonte.
I decreti delegati attuativi della Buona Scuola -formazione iniziale e reclutamento, sostegno, esami di stato, istruzione professionale, cultura umanistica, diritto allo studio, scuole estere, formazione fino a 6 anni- sono stati esaminati attraverso un focus attento e riflessivo con cui è stato possibile far emergere le criticità intrinseche in una realtà come la nostra in cui i vecchi ordinamenti cozzano profondamente con le nuove proposte di riforme.

Particolarmente problematico lo schema di decreto sul reclutamento dei docenti che, per il prossimo triennio, esclude l’assunzione dei precari abilitati, ignorati dal piano straordinario di assunzioni, e di chi ha partecipato all’ultimo concorso a cattedra. Così come nessuna soluzione è stata trovata per i laureati che potevano misurare il loro merito e non possono conseguire l’abilitazione. Ad aggravare lo scenario è la sorte dei futuri tirocinanti che lavoreranno senza aver riconosciuta la loro professionalità e con retribuzioni più basse di un supplente. Non si può prevedere una fase transitoria, senza tener conto di quanto accade nelle scuole per garantirne il buon funzionamento e la continuità didattica.
Il decreto legislativo della Legge 107/15 sulle norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità non salvaguarda per nulla i diritti dell’alunno e nemmeno quelli del docente specializzato. Quali compiti avranno i GIT? Quali competenze spetteranno alla scuola e quali alle aziende sanitarie? Quale forma di garanzia rappresenterebbe il vincolo decennale sul sostegno? se il docente di sostegno appartiene alla classe, perché lo si costringe a non muoversi per 10 anni, mentre il Consiglio di Classe di cui fa parte nel frattempo è stato stravolto e tutti possono partecipare alla mobilità territoriale?

Quesiti senza risposta che contraddicono profondamente il vero senso e il valore di “inclusione scolastica”, promuovendo al contrario, un ritorno al passato e la discrezionalità delle amministrazioni sul tema della disabilità.
Il sindacalista Anief-Cisl si è anche soffermato sul sistema 0-6 anni, e ha condiviso le proposte del “Comitato bolognese scuola e Costituzione”, in particolare sulla necessità di anticipare di un anno l’obbligo scolastico, di attribuire allo stato l’intero percorso dell’infanzia e di consentire l’assunzione di docenti in organico potenziato.
E ancora, in quale direzione si spinge il sistema della valutazione?

Per quanto riguarda gli esami di Stato, si è ribadito come le prove Invalsi non debbano essere né obbligatorie per l’ammissione, né oggetto di valutazione del RAV, vista la centralità dell’alunno e del territorio nella programmazione educativa e didattica.
L’importanza dell’Alternanza Scuola Lavoro nel percorso di studi degli istituti della scuola secondaria di II grado diventa preponderante e sembra quasi orientare verso forme di professionalizzazione eccessive in cui l’importanza delle conoscenze diventa priva di valore.

Si è parlato anche di valutazione dei docenti, progressione di carriera, organici, autonomia, il tutto in un quadro di riflessione critica e propositiva.
L’incontro si è concluso con la soddisfazione e il plauso di tutti i partecipanti.

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