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Salute: pilates e meno tv, così i malati di Bpco ritrovano il respiro

Milano, 7 mar. (AdnKronos Salute) – Meno tv, più pilates. “Ogni scusa può essere buona per iniziare a muoversi. Ed è così che chi soffre di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) riesce a ritrovare il respiro perduto”. Parola di esperti. “Anche i sani con 5 mila passi al giorno possono allontanare il rischio di mortalità precoce […]

Di Redazione |

Milano, 7 mar. (AdnKronos Salute) – Meno tv, più pilates. “Ogni scusa può essere buona per iniziare a muoversi. Ed è così che chi soffre di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) riesce a ritrovare il respiro perduto”. Parola di esperti. “Anche i sani con 5 mila passi al giorno possono allontanare il rischio di mortalità precoce e le malattie cardiovascolari e respiratorie. Ma non è mai troppo tardi per recuperare un certo grado di attività fisica”, garantisce Mario Cazzola, professore onorario di Malattie respiratorie all’università di Roma Tor Vergata, oggi in occasione del lancio della campagna ‘Get moving Bpco – più passi più respiro’, promossa da Società italiana di pneumologia (Sip), in collaborazione con Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo) e con il sostegno di AstraZeneca.

Iniziativa che, con bracciali contapassi e un’App, coinvolgerà 4 mila pazienti con Bpco da moderata a grave nella sfida di aumentare il movimento quotidiano. Una sfida che va affrontata, se si pensa a quanti italiani convivono con la Bpco, almeno 2,5 milioni di persone. “La prevalenza della patologia nel Paese è del 2,8% secondo dati derivati dal consumo di farmaci (e quindi riferiti a chi è sotto trattamento). Ma questa condizione è sicuramente più diffusa – avverte Francesco Blasi presidente della Sip – Il Copenaghen Study dà un’indicazione in tal senso: i dati delle spirometrie su una popolazione di over 20 hanno dimostrato che i pazienti con ostruzioni respiratorie compatibili con la Bpco sono pari al 9%”.

In Italia “è quindi possibile ipotizzare che ci siano circa 5 milioni di persone nella stessa condizione – stima lo specialista – di cui 2,3 mln con ostruzione lieve e 2,7 mln da moderata a grave. Abbiamo un problema di sottodiagnosi: il 60% dei malati sono sconosciuti al sistema. Bisogna migliorare il ‘case funding’. Bastano 4 domande per identificare i potenziali pazienti”.

La Bpco a poco a poco ruba il respiro. Cruciale è non arrendersi all’immobilità. “L’ideale – sottolinea Cazzola – sarebbe fare almeno 30 minuti di moto al giorno, iniziando piano e facendosi guidare dalla sensazione di fiato corto per adattare lo sforzo alle proprie capacità. I pazienti dovrebbero avere un piccolo programma di ‘allenamento’ concordato con il proprio medico, per poter agire su tutte e tre le componenti essenziali della forma fisica e contrastare al meglio il decadimento della funzionalità respiratoria”.

L’esercizio aerobico, elenca l’esperto, “aiuta a respirare meglio: si può camminare ogni giorno un po’ più a lungo, salire le scale cercando di incrementare man mano il ritmo, oppure pedalare a ritmo blando sulla cyclette 5 minuti al mattino e 5 al pomeriggio. Non devono poi mancare gli esercizi per la tonificazione muscolare, per migliorare resistenza e forza dei muscoli connessi con la respirazione: flessioni ed estensioni delle braccia, piegamenti laterali con il tronco, flessioni e rotazioni del collo. E poi ci sono lo stretching e gli esercizi per l’equilibrio, importanti anche per migliorare la mobilità nei gesti quotidiani e ridurre eventuali dolori. Tutti possono iniziare con poco, scegliendo i movimenti più adatti al proprio grado di limitazione e aumentando via via l’impegno”.

Cazzola ricorda l’evoluzione della Bpco negli anni. “Quando ero un giovane studente i pazienti morivano e non c’erano i farmaci che abbiamo oggi. I medici erano terrorizzati e dicevano ai malati di non muoversi, temevano aggravamenti. Ora abbiamo capito che era un errore, perché l’attività fisica può spezzare la spirale negativa che porta all’immobilità. Abbiamo la via della riabilitazione e consigliamo ai pazienti di muoversi anche a casa. Se il solo camminare non invoglia, basta diversificare le attività. In questa varietà il pilates aiuta molto, anche contro i dolori alla schiena. Io non ci credevo, ma ho potuto verificare che migliora i movimenti della gabbia toracica. Per la tonificazione muscolare i massaggi e persino una dieta corretta aiutano. Ridurre le ore davanti alla tv, infine, può dare la spinta a dire addio alla sedentarietà”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA